
L’ascensore a paternoster
La storia di questi ascensori è abbastanza antica, tra i primi ad essere installati negli edifici più alti, hanno conosciuto una discreta fortuna proprio per la loro particolare caratteristica di essere sempre in movimento e poter trasportare molte persone, contemporaneamente, in salita e in discesa.
Il nome deriva proprio da questa caratteristica che li accomuna all’atto di sgranare un rosario. Oggi sono divenuti un’attrazione turistica, da ammirare se si visita una delle grandi città soprattutto del nord Europa.
Come funziona un ascensore paternoster
L’ascensore a paternoster è un impianto di elevazione il cui funzionamento è creato da un anello che è in moto continuo ad una velocità sempre costante.
Un doppio anello in cui sono inserite su apposite rotaie, a intervalli regolari, delle cabine aperte. Questi anelli sono movimentati da un sistema di catene che ne assicura il moto continuo.
All’interno delle cabine non ci sono pulsanti da premere, il passeggero sale o scende alla fermata desiderata nel momento in cui il veicolo raggiunge il piano richiesto.
I passeggeri possono entrare liberamente nelle cabine aperte sia in fase si discesa che di risalita. Ad ogni piano ci sono, infatti, due ingressi, uno per chi sale e uno per scendere.
La storia degli ascensori a paternoster
L’invenzione di questa tipologia di ascensori è attribuita a Peter Ellis, il primo modello venne installato a Oriel Chambers a Liverpool nel 1868.
Il brevetto, però, venne depositato nel 1877 dall’ingegnere del Regno Unito Peter Hart e questo progetto fu utilizzato da una società inglese che installò il primo “ascensore a ciclo” in un palazzo di uffici di Londra.
La fortuna di questi ascensori, che furono popolari nella prima metà del Ventesimo secolo, è legata sicuramente alla loro specificità, possono trasportare più passeggeri rispetto agli ascensori classici anche se si muovono più lentamente.
Paternoster sì o no
Questa tipologia di ascensori è particolarmente conosciuta nell’Europa continentale dove, negli anni 30 ebbe un enorme successo.
Oggi nessuno li installa più, e negli edifici dove sono ancora presenti, sono divenuti un’attrazione turistica.
Il motivo del loro declino è legato sicuramente alla pericolosità dell’utilizzo, tanto che sono anche conosciuti come Elevator of Death, ascensore della morte.
Gli incidenti che si sono verificati negli anni sono numerosi, qualche anno fa, nel 2015 a Copenhagen un uomo ha perso la vita entrando in una cabina.
Da cosa deriva la pericolosità di questo modello? La pericolosità è, sicuramente, legata al continuo movimento delle cabine in salita e in discesa, le porte non si chiudono mai e l’ascensore non si ferma mai.
Per entrare o uscire dalla cabina bisogna muoversi, quindi, in fretta, rischiando di inciampare se, nel frattempo, la cabina è scesa o salita leggermente rispetto al pavimento.
Anche il trasporto di materiale ingombrante o di un semplice passeggino è assolutamente difficile in questi tipi di ascensori. Se poi si è costretti su una sedia a rotelle è impensabile poter usufruire di questo meccanismo. Questo li rende degli strumenti che non riducono le barriere architettoniche ma al contrario le innalzano.
La pericolosità e la difficoltà nella fruizione dagli ascensori paternoster ne ha decretato il declino a vantaggio degli ascensori classici in cui una sola cabina sale o scende al piano a cui viene richiesta.
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